Valutazione delle aziende e investimenti azionari

Intervista all'autore

Quali sono state le motivazioni che hanno portato alla stesura del libro "Valutazione delle aziende e investimenti azionari"?

Ho voluto sistematizzare i modelli ed i concetti che sono alla base del nostro software Step unendoli all'esperienza di più di 10 anni di applicazione degli stessi alla realta' del mercato azionario italiano. Nel libro si possono trovare quindi sia le formule che dimostrano come si calcola il valore dell'impresa sia casi di calcolo del valore di imprese quotate con l'ausilio dei metodi illustrati.

A quali metodologie di valutazione si da' più risalto nell'opera?

Il calcolo del valore può essere effettuato impiegando diverse procedure: nel libro si utilizzano i flussi di cassa scontati (DCF) e l'economic value added (Eva) per valutare le aziende industriali e di servizi mentre il dividend discount model (DDM) e l'excess return sono utilizzati per le societa' di servizi finanziari (banche e assicurazioni). Tuttavia si dimostra anche come tutti i metodi siano tra loro equivalenti dal momento che portano allo stesso risultato. A parita' di ipotesi sul futuro, il valore e' uno solo: esistono metodi di calcolo che più si adattano a certe tipologie di aziende o che mettono in risalto determinate informazioni ma il risultato finale del processo di valutazione non cambia.

Ritiene che l'analisi fondamentale sia superiore ad ogni altra metodologia di investimento?

L'analisi fondamentale ha caratteristiche di scientificita', nel senso che permette di dimostrare matematicamente i risultati a cui giunge e legarli ai risultati di bilancio dell'impresa oggetto di analisi; la storia dimostra che gli investitori di maggior successo seguono più o meno consapevolmente le metodologie di analisi fondamentale (o analisi del valore) mentre riservano un ruolo marginale all'analisi tecnica.

Cosa si intende per titoli e quindi portafoglio value?

Nel libro si definisce come "value" un titolo il cui valore intrinseco, calcolato secondo i metodi dell'analisi fondamentale, e' inferiore al prezzo di mercato. Questa definizione differisce, almeno in parte, dal normale linguaggio per addetti ai lavori, secondo il quale i titoli value sono quelli che risultano convenienti sulla base dei multipli di mercato. Se nella maggioranza dei casi si può avere una coincidenza nei titoli classificati secondo l'una o l'altra definizione, ritengo che quella presentata nel libro sia più completa in quanto permette di considerare anche le aspettative di crescita e quindi includere nella categoria dei value anche titoli di aziende che sarebbero classificate come "growth".

A quali rendimenti si può aspirare investendo secondo le metodologie illustrate nel libro?

L'obiettivo dell'investitore secondo i metodi fondamentali deve essere quello ottenere, nel lungo periodo, rendimenti superiori a quelli del mercato nell'ordine di alcuni punti percentuali (10 in una visione ottimistica). Ciò permetterebbe, su periodi medio-lunghi, di ottenere performance eccezionali: considerato che il rendimento dei mercati azionari storicamente e' stato nell'ordine del 6% in termini reali, un rendimento del 16% significherebbe moltiplicare per 20 il valore reale del proprio patrimonio nel giro di un ventennio. E' sbagliato invece pensare che investendo con i metodi fondamentali si possano ottenere rendimenti eccezionali in tempi rapidi: in alcuni casi occorre pazientare anni per vedere realizzati i propri obiettivi.

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